Pe la rubrica “L’arte che stupisce” oggi presentiamo Carla Bertoli, artista milanese che rielabora le forme tipiche della PopArt, dando vita a una Nuova PopArt, fatta di personaggi rielaborati attraverso una pittura materica, dove il segno scompare per lasciare spazio alla vibrazione del colore puro.
..linguaggio pittorico attuale e ricco nelle articolazioni tecniche, assorbite ma attualizzate, dal bisnonno intagliatore di legno e dal padre orafo ed artista.
Una ricerca continua che trova ispirazione in personaggi famosi per lanciare messaggi sociali che evocano momenti emozionali carichi di energia creativa anche attraverso il riciclo di materiali, che recuperati, conferiscono una vitalità storica all’opera.
I ritratti realizzati con un particolare taglio fotografico esprimono modi di essere e di comunicare enigmatici ed in tutti si evidenzia una espressione di sottile ironia come per esorcizzare anche situazioni e momenti particolarmente complessi.
Carla Bertoli, si esprime in modo dinamico e le sue opere costituiscono una continua sperimentazione nella tecnica e nel linguaggio, rafforzate anche dalle sue esperienze nel settore del mosaico e dalle frequentazioni culturali. – Cittaducale 10 giugno 2016 – Gianni Turina
Carla Bertoli è nata nell’agosto del 1963 a Milano, dove attualmente vive e lavora. Durante l’infanzia conosce l’abilità artigianale attraverso le figure del bisnonno, abile intagliatore del legno, e del padre, orafo e artista espose le sue creazioni per la ditta Cusi di Milano, al Moma di New York negli anni 50/55′.
Questa familiarità con le tecniche artistiche e l’interesse per l’arte quale canale d’espressione privilegiato, la conducono allo studio dell’antica tecnica del mosaico: dal 1994 al 2000 frequenta parecchi corsi di mosaici, successivamente nel 2002 frequenta lo Studio di Paolo Maimonte, docente della scuola d’Arte Applicate del Castello Sforzesco di Milano. Qui approfondisce la conoscenza storica della tecnica dall’epoca bizantina ad oggi, lo studio dei rapporti cromatici e i dei materiali.
Un diverso ambito di interesse, ossia quello relativo alla conoscenza vibratoria dei cristalli e alle proprietà cromatiche delle pietre dure caratterizzano, la produzione degli esordi.
La fase formativa dell’artista si alimenta in questi anni di fertili incontri: nel frequenta il salotto di Maria Teresa Isenburg, detta Maté, che la introduce all’uso di materiali tratti dalla quotidianità, frammentati a cui viene data funzione artistica; parallelamente rafforza l’interesse per l’espressione pittorica frequentando la Libera Accademia di Pittura di Vittorio Viviani nel biennio 2008/2009.
Sono questi gli anni in cui Carla Bertoli individua il genere di riferimento della sua ricerca artistica: il ritratto, di personaggi famosi e committenti, riprende contrasti cromatici tipici della Pop Art, arricchiti da ricercati tagli d’inquadratura.
A partire dal 2007, la ricerca si amplia: il linguaggio pittorico si unisce alla tecnica del mosaico che, oltre ad essere sempre più magistrale nell’esecuzione, diventa anche terreno di sperimentazione: Carla Bertoli trasforma elementi di riciclo in materiale musivo, in tasselli pittorici e volumetrici che compongono parti del supporto. Nel 2012 ottiene il Certificato di Completamento dell’Abramovic Method.
Attualmente Carla Bertoli prosegue la ricerca artistica esplorando limiti e intersezioni tra pittura e mosaico nel genere ritrattistico, e collabora con designer e architetti.
Le sue opere hanno partecipato a collettive insieme ad opere di artisti quali: Ugo Nespolo e Roberto Talaia, Amedeo Modigliani,Mimmo Rotella, Raffaele De Grada, Francesco Menzio, Luigi Spazzapan, Sandro Trotti, Pietro Annigoni, Enrico Paolucci, Nicola Galante, Enrico Paulucci, Pippo Oriani, Antonio Nunziante, Piero Ruggeri, Orfeo Tamburo, Aldo Mondino, Giacomo Soffiantino, Giuseppe Pinot Gallizio, Carol Rama, Alighiero Boetti, Francesco Tabusso, Marco Lodola, Takane Ezoe, Manuella Muerner Marioni, Cesare Viola, Vittorio Nocera,, Francesco Fortino, Riccardo Gilardoni,, Silvio Amelio, Adriana Isabel Acquisto, Paolo Menon.
Nel mondo di Carla Bertoli non si può entrare disattenti e di fretta, con la mente concentrata in altri pensieri. La sua arte è un luogo di culto dove si accede in silenzio, senza premura e inclini ad ascoltare. In ogni viso rappresentato c’è la società contemporanea, il nostro tempo amalgamato di passato e affacciato al futuro. Dunque passato, presente e futuro si fondono e poesia ed utopia conducono il pubblico ad esplorare un universo per molti sconosciuto, un universo capace di conquistare anche l’osservatore più severo.
Le opere di Carla Bertoli sono frutto di un lungo processo di analisi tesa ad esternare i significati di una realtà che ha nei volti rappresentati, nella luce e nel colore la sua chiave di lettura. In esse l’artista ha racchiuso e racchiude tutto il suo mondo, una profonda lirica fatta di intimismo e di consapevolezza.
I soggetti che l’Artista sceglie di dipingere devono essere in qualche modo un suo alter-ego. Ritratti che rappresentano principalmente donne, figure del suo tempo, spesso colte da un’angolazione realista. Sono volti dai tratti energici, autorevoli o malinconici. Tratti che descrivono forti personalità, desiderio di affermazione, spirito di iniziativa, coraggio. O ancora… Personalità apparentemente impenetrabili, fini, sensibili, sensuali. Ritratti, quindi, che respirano la stessa aria di colei che li ritrae. E’ quindi facilmente intuibile come la realizzazione delle composizioni costituisca per l’artista stessa una sorta di viaggio introspettivo.
In molti hanno già parlato con dovizia di particolari dell’arte e della tecnica pittorica di Carla Bertoli, è quindi necessario fermarci sulle intuizioni e sulla concettualità contenuta nelle sue opere. Volti che fissano il vuoto astrattamente, il pensiero è tutto interiore. L’arte della Bertoli parte sempre dalla constatazione della realtà, restituendocene la meraviglia e il magone in un incessante diario per immagini che diviene un memento della nostra condizione di umani e di moderni. Si tratta di composizioni realizzate con struggente passione, volte a rendere visibili l’emozione e la ragione con la quale ella dipinge. Per la Bertoli creare è un’esigenza, non è un “tempo” puramente decorativo, ma si traduce nel constatare che il suo pensiero non può affidarsi unicamente alle immagini. Nasce quindi l’intuizione che scandaglia l’inconscio collettivo, producendo un linguaggio estetico a somiglianza speculare dell’originario poetico che è in noi e che consente di porci di fronte all’opera d’arte allo scopo di sensibilizzare e commuovere il fruitore alla scoperta del concetto dell’opera e del contenuto poetico che riesce ad emozionarlo. Elisa Bergamino
Pagina web personale: www.carlabertoli.com
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